Colorare i fumetti al computer

I fumetti sono una forma d'arte, e colorarli è un'arte a sua volta. Possiamo colorarli in molti modi: acquerello, tempera, matite… qui ci concentriamo su una tecnica che sembra facile, ma alla fine esce che è tra le meno intuitive, sebbene forse la più ricca di possibilità.

Per cominciare abbiamo bisogno di un disegno al tratto, e questo lo possiamo fare in altrettanti innumerevoli modi, per esempio a matita su carta o con Illustrator. Io ho scelto la matita su carta e ho acquisito il disegno a 600 dpi.

C'è una cosa importante da notare subito: la modalità di colore. Io lavoro tenendo a mente che un giorno potrei voler stampare i miei lavori, e quindi scelgo di lavorare in modalità quadricromia, meglio nota come CMYK. Se invece sono certo di non voler stampare quello che faccio, posso anche scegliere la tricromia, RGB, che mi consente un range diverso di colori, alcuni quasi impossibili da rappresentare in stampa. Per questo lavoro ho scelto la quadricromia che, a seconda del profilo di colore di destinazione, a spanne possiamo dire che rende meno brillanti i fucsia e i verdi. Basta saperlo.

Tornando al disegno, io l'ho realizzato tracciandone le forme con la matita rossa e disegnando dettagli e contorni con la classica grafite grigia. Quello che vogliamo fare ora è tenere il tratto grigio e rendere bianco quello rosso. Photoshop è uno strumento potente perché c'è sempre più di un modo per fare la stessa cosa. Nelle versioni più vecchie era necessario usare un mixer di canale, mentre in quelle più recenti è stato introdotto un convertitore che permette di simulare il funzionamento dei filtri fotografici: io ho usato questo, che si trova in Image > Adjustments > Black & White. Se siamo stati bravi a fare la scansione, potrebbe esserci sufficiente selezionare il filtro fotografico rosso e lasciare tutto come sta. Io avevo un foglio sporco e un po' scuro, quindi ho dovuto lavorare di fino, oltre a sistemare in seguito le cose usando curve e livelli, ma se siete un po' pratici di Photoshop, queste cose le sapete fare sicuramente.

Una volta che abbiamo pulito il disegno, dobbiamo isolare i contorni neri. Una volta impostavo il layer col disegno su Multiply e coloravo sui layer sottostanti, ma ci sono casi in cui può essere utile colorare anche il tratto, come in questo esempio, e quindi dovremo fare un giro un po' diverso. Nella palette dei canali, avendo cura di selezionare il canale CMYK, facciamo click sul bottone evidenziato in figura.

Facendo questo, otteniamo una selezione che riproduce fedelmente il tratto, e quindi possiamo tornare nella palette dei layer, crearne uno nuovo—che io ho chiamato ink—e selezionare dal menu Edit la voce Fill, facendo attenzione ad usare il nero.

Scartando la selezione (CTRL+D) ora avremo un layer trasparente col tratto in nero. Possiamo tornare sul layer di sfondo, selezionarlo interamente (CTRL+A) e cancellarne il contenuto, avendo cura di scegliere un colore di sfondo adatto a non bruciarci gli occhi e a non mimetizzarsi coi colori che andremo ad usare.

A questo punto cominciamo a dare il colore su dei layer intermedi tra lo sfondo e il tratto. Io tendo a creare un layer per ciascun elemento diverso, per esempio uno per la pelle, uno per ciascun vestito, e via così, e per praticità eventualmente li raccolgo anche in gruppi. Per esempio in questo caso ho creato tre gruppi, uno per ciascun personaggio, più uno per il pozzo. Alla fine otterremo un simpatico dipinto à-la-Mucha (qui sotto a sinistra), però meno elegante :-)

Questo è il momento di dare vita al disegno, cioè il momento di creare le ombre e le luci, dare profondità ai personaggi, dipingere le texture, e via dicendo. Il vantaggio di aver separato gli elementi su più layer è che ora possiamo bloccarne la trasparenza e pasticciarci a piacere. Una volta facevo un uso smodato del pennello tondo sfumato e delle modalità Color Dodge e Color Burn. Non è che sia del tutto sbagliato, e in alcuni casi può essere anche accettabile, ma di sicuro significa limitarsi. Per questo mi sono sforzato di imparare ad usare i colori tono su tono, in modo anche da dare maggiore profondità e credibilità agli oggetti che dipingo, e soprattutto ho imparato a sfruttare i pennelli. Photoshop è uno strumento, non una scatola magica. Non è perfetto, ma comunque fornisce tutti gli strumenti per ottenere risultati eccellenti, l'importante è saperli usare. Il succo del discorso è che, con un po' di fatica e qualche ora di lavoro, il risultato è questo qui sopra a destra.

Ora si tratta di dipingere lo sfondo, il terreno, le piante, e tutti gli accessori. Io mi sono creato alcuni pennelli che mi hanno aiutato molto, in particolare uno a forma di foglia configurato con Scattering, variazioni casuali di angolo e colore e altri gingilli, e uno formato da un po' di cerchi che poi ho usato con Scattering, variazione di angolo, di rotondità, di colore, e molto altro. Il discorso dei pennelli è piuttosto complesso e non c'è niente come passare qualche ora a sperimentare i vari parametri e scoprire i loro effetti. Come ultimo passo, ho bloccato la trasparenza del layer con il tratto e l'ho colorato a seconda delle zone di colore con cui veniva a contatto.

Con tanta pazienza e qualche insulto omnidirezionale, il risultato (in testa alla pagina) mi ha molto soddisfatto.

Commenti

Cougarilla » 

Grazie per questi consigli !
Ho anch'io imparato a sfruttare i pennelli, grazie a voi :)

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